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Il nido di Bob

racconto di foscaworld



Qualche settimana fa ho rivisto i miei amici Anna e Zé dopo mesi passati nella loro casa di mare a Arraial do Cabo. Hanno passeggiato, nuotato, surfato durante il periodo di isolamento. Hanno anche osservato a lungo la loro piccola oasi piantata tutta intorno alla loro casa. Palme, piante grasse, eliconie, spade di san Giorgio, Liri della Pace…


Da anni vive tra le piume verdi delle loro palme, un piccolo uccello cambacica che hanno affettuosamente soprannominato Bob, che in brasiliano si pronuncia Bòbi.
Lo hanno osservato durante il decorrere delle stagioni, in ogni fase di costruzione dei suoi nidi, la scelta dei rami, fili secchi delle palme, come li aggroviglia e intreccia, come si riposa accanto al nido in costruzione, come vola e caccia, come canta.
Il piccolo Bob si é dato tanto da fare quest’anno, preparando un nido più grande degli anni scorsi, perfettamente rotondo, liscio e mimetico .


Cosi è arrivata la stagione degli amori, e insieme a lei una Bobbettina. Saltellava intorno al nido, entrava e usciva. Volava poi intorno a Bob, fischiando e becchettandogli la testa. 
Anna e Ze osservavano questo strano balletto, chiedendosi se era questa la danza dell’amore dei cambacicas. Ma presto capirono che non lo era.


Bob si era di nuovo messo a costruire un altro nido, più in alto. Ma con tanta fretta, su e giu, rami, fibre, fili, treccia, intreccia, su e giu. E il nido prendeva forma, era tutto peloso, meno tondo e arruffato.

La signorina riapparse. Ma ancora più feroce, non prendendosela più con Bob ma direttamente col nido che distrusse totalmente, facendolo cadere nel giardino di Anna.



Ze, che di mestiere fa l’architetto, decise di aiutare il suo piccolo amico pennuto.
Raccolse un cocco, lo svuotò e lo lasciò seccare al sole. Con l’aiuto di strumenti, in modo da non lasciare odori umani, riempì il cocco di filamenti secchi e freschi. Lo attaccò al ramo dove Bob aveva costruito il povero nido peloso.




Cosi affacciati alla finestra Anna e Ze aspettarono. 




Nel frattempo Bob continuava a vivere nel suo nido compatto qualche piano più giu. Quando la mattina si trovò questo strano nido tutto pronto attaccato di sopra, non capì. Si mise a volare, girare, cantare, si avvicinò cauto e coraggiosamente entrò. No, non andava bene il lavoro eseguito da Zé. Buttò fuori tutto e rifece l’arredamento in poche ore.




Bobbettina col suo caratterino che ormai le conosciamo, tornò, strillò e becchettò il duro nido. Bob, stufo, entrò nel nido di cocco lasciando fuoriuscirne solo le penne della sua bella coda. Lei inferocita, cominciò saltellare sul ramo al quale era attaccato il cocco. Ma Bob, imperturbabile, restò nel suo nuovo nido.




Il tramonto invitò con le sue luci calde al quotidiano ballo degli insetti e uccelli. Bob depositò, senza mangiarle, qualche grossa libellula nel nido fatto da lui. Tornò a caccia di insetti più piccoli che portò nel suo nido di cocco dove dormì … solo.




Cosi per la prima volta Bob non visse nello stesso nido della sua compagna. Ebbero qualche ovetto, che presto volarono via insieme a Bobbettina e Bob visse felice e contento nel suo nido di cocco…




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